
domenica 13 dicembre 2009
"BUSHIDO SOTTO L'ALBERO 2009" - Il programma.
Sabato 19 dicembre; Inizio saggio ore 18.15
c/o il Centro Sportivo Bushido
PROGRAMMA
Uscita e presentazione atleti.
Saluto e cerimoniale con i Maestri.
Messaggio di benvenuto e premiazione ospiti e maestri.
La natività del Santo Natale. A cura della scuola Pantera Rosa.
Esibizione di ginnastica artistica.
Presentazione della Scuola Kendo
Presentazione della disciplina del judo
Presentazione della disciplina del JuJitzu
Presentazione della disciplina del Jeet kune do
Presentazione del Bushido.
Saluto di commiato.
mercoledì 18 novembre 2009
mercoledì 28 ottobre 2009
IL BUSHIDO LAMA LAUREA ANCORA CINTURE NERE
Giorno 18 ottobre presso il Palazzetto dello Sport di Carbonara(Bari), si sono svolte le sessioni d’esami di graduazione per cinture nere e passaggio di dan(grado), per tutti gli atleti appartenenti alla FIJLKAM.
Un passaggio importante nel percorso evolutivo, non solo tecnico, ma anche spirituale del praticante marziale. Il Bushido diretto dal M° Setaro Gennaro, ha posto fin dalle origini della fondazione l’accento su questo.
Il vero praticante di karate, dice il Maestro, non è solo colui che esercita con profitto l’arte del “Combattimento” e magari ne diventa campione, ma è soprattutto quello che fa dell’ Arte un motivo di vita. Infatti, le Arti Marziali, insegnano prima di tutto umiltà e disciplina, educazione e rispetto verso gli altri e verso se stessi, sempre nel rispetto di un codice che insegna ad essere uomini prima che “Combattenti”.
Sostenere gli esami di passaggio grado, un po’ racchiude tutto questo, include in soli dieci minuti d’esame, tutta quella filosofia e spiritualità che si coltiva con tanto sacrificio ogni giorno di allenamento.
In questa sessione d’esame, ben tre atleti del Bushido si sono diplomati cinture nere 2° dan: Chiare Larice, Giuseppe Legari e Francesco Massidda.
Elogi certo non sono mancati per i tre karateka, ma in particolare per Chiara Larice e Giuseppe Legari, che pur non essendo giovanissimi si sono distinti in una classe di giovani. Infatti, testimonial della campagna “ il Karate è di tutti e per tutti” del M° Setaro, è Giuseppe Legari, “Atleta non più tanto giovane” di 62 anni con evidenti limitazioni fisiche, al quale ben 15 anni fa, il suo ortopedico diagnosticò un futuro su sedia a rotelle.
Noncurante, continua imperterrito quotidianamente a eseguire l’attività del “Suo karate”, un karate ricco di gioia e benessere che insieme alla Larice, trasmettono ai piccoli karateka del Bushido.
Messaggio questo che deve far riflettere tutti ancora una volta. Ma è vero che il karate è per pochi e solo gli agonisti possono avere successo? o ha ragione il M° Setaro che il karate deve essere per tutti e che non esistono “Maestri tenutari del verbo”?
sabato 24 ottobre 2009
sabato 17 ottobre 2009
Gichin Funakoshi (1868-1957)

La fotografia di Gichin Funakoshi è appesa alla parete principale di molti dojo europei di karate di differenti scuole. La sua immagine è spesso associata a quella del karate, e si considera talvolta Gichin Funakoshi come il "creatore del karate moderno" sebbene, storicamente, ciò non sia esatto. Si tratta di una confusione tra la modernizzazione del karate, che ha avuto luogo all'inizio del secolo XX, e la sua diffusione. Gichin Funakoshi è stato, di fatto, il primo a diffondere il karate nel centro del Giappone e, in seguito, la sua scuola di karate si è ampiamente diffusa nel mondo intero.
I Venti precetti della Via del Karate

G. Funakoshi scrive" I venti precetti della via del karate" quando il Giappone e già in guerra con la Cina dal 1937 eccoli qui elencati:
1. Non bisogna dimenticare che il karate comincia con il saluto, e termina con il saluto.
2. Nel karate, non si prende 1'iniziativa dell'attacco.
3. Il karate è un complemento della giustizia.
4. Conosci dapprima te stesso, poi conosci gli altri.
5. Nell'arte, lo spirito importa più della tecnica.
6. L'importante è mantenere il proprio spirito aperto verso l'esterno.
7. La disgrazia proviene dalla pigrizia.
8. Non pensare che si pratichi karate solamente nel dojo.
9. L'allenamento nel karate si prosegue lungo tutta la vita.
10. Vedi tutti i fenomeni attraverso il karate e troverai la sottigliezza.
11. Il karate è come 1'acqua calda, si raffredda quando si smette di scaldarla.
12. Non pensare a vincere, ma pensa a non perdere.
13. Cambia secondo il tuo avversario.
14. L'essenziale in combattimento è giocare sul falso e sul vero.
15. Considera gli arti dell'avversario come altrettante spade.
16. Quando un uomo varca la porta di una casa, si può trovare di fronte a un milione di nemici.
17. Mettiti in guardia come un principiante, in seguito potrai stare in modo naturale.
18. Bisogna eseguire correttamente i kata, essi sono differenti dal combattimento.
19. Non dimenticare la variazione della forza, la scioltezza del corpo e il ritmo nelle tecniche.
20. Pensa ed elabora sempre.
Principi dell’ insegnamento:
1) rispetto - disciplina - serietà
2) senza fretta - con pazienza - con gentilezza
3) non mettere sentimento particolare ad allievo particolare
4) adattare il programma d’ insegnamento (il metodo) a secondo di sesso – età - carattere - fisico - circostanza
5) differenziare l’ allenamento per diversi allievi:
a) livello base, generale
b) livello medio agonismo
c) livello massimo agonismo
d) livello per allievi avanzati, per insegnanti
e) livello per non agonisti
6) fare vedere come si può correggere un difetto anziché fare vedere solo il difetto
7) chiarire bene la differenza fra allenamento della dinamica delle tecniche e rafforzamento (ripetizioni delle tecniche)
8) cercare d’ insegnare nel modo ideale anziché i propri difetti (maestro - autoimmagine)
9) a volte è importante insegnare l’autodifesa.
10) il movimento deve essere vivo ed il kiai deve venire dall’addome
11) il cambiamento di direzione deve essere effettuato con la rotazione delle anche - la gamba di sostegno deve essere forzata contro il terreno per avere forza riflessa e lo spostamento deve essere fatto con leggerezza
12) la tecnica deve essere effettuata nello stesso momento del cambiamento di direzione
13) deve essere chiaro il significato della tecnica
14) deve essere molto chiaro il collegamento delle tecniche
15) cercare di non fare movimenti inutili (reazione, ecc.)
16) è necessario ripetere tante volte l’allenamento del bunkai.
Il dojo

Dojo e' un termine giapponese che significa etimologicamente luogo dove si segue la via.
In origine il termine, ereditato dalla tradizione buddhista cinese, indicava il luogo in cui il Buddha ottenne il risveglio e per estensione i luoghi deputati alla pratica religiosa nei templi buddhisti. Il termine venne poi adottato nel mondo militare e nella pratica del Bujutsu, che durante il periodo Tokugawa fu influenzata dalla tradizione Zen, percio' e' a tutt'oggi diffuso nell'ambiente delle arti marziali.
Comportamento dell'insegnante
2) essere molto consapevole del significato delle parole del M° Funakoshi “Karate ni sente nashi”
3) la vita dell’ insegnante deve essere disciplinata con lo spirito del Karate Do
a) non è ricerca di tecnica ma pratica del “DO”
b) autocritica e costanza-forza per automiglioramento
c) essere buon esempio per gli allievi coltivando umiltà ed altruismo
d) studio più alto e più profondo con ricerca personale
4) scopo la diffusione. Saper rinunciare (ego) a qualcosa di se per poter collaborare.
NEWS
(consulta l'orario delle lezioni).
Sono state inoltre pubblicate importanti novità su:
Il Dojo
Le Regole del Dojo
TAIJI QUAN
Bushido Summer Campus 2010
Corso di TAIJI QUAN e Postura
ed una Lettera alle famiglie