lunedì 18 ottobre 2010

il Dojo



Dojo e' un termine giapponese che significa etimologicamente luogo dove si segue la via.
In origine il termine, ereditato dalla tradizione buddhista cinese, indicava il luogo in cui il Buddha ottenne il risveglio e per estensione i luoghi deputati alla pratica religiosa nei templi buddhisti. Il termine venne poi adottato nel mondo militare e nella pratica del Bujutsu, che durante il periodo Tokugawa fu influenzata dalla tradizione Zen, percio' e' a tutt'oggi diffuso nell'ambiente delle arti marziali.

Nel budo e' lo spazio in cui si svolge l'allenamento ma e' anche simbolo della profondita' del rapporto che il praticante instaura con l'arte marziale; tale ultimo aspetto e' proprio della cultura buddhista cinese e giapponese, che individua il dojo quale luogo dell'isolamento e della meditazione.

I dojo erano spesso piccoli locali situati nelle vicinanza di un tempio o di un castello, ai margini delle foreste, perche' i segreti delle tecniche venissero piu' facilmente preservati. Con la diffusione delle arti marziali sorsero numerosi dojo che venivano in molti casi considerati da maestri e praticanti una seconda casa.

Il dojo e' la scuola del sensei (maestro): egli ne rappresenta il vertice e sue sono le direttive e le norme di buon andamento della stessa; oltre al maestro ci sono suoi allievi, ed i sempai (allievi anziani di grado) che svolgono un importante ruolo: il loro comportamento quotidiano rappresenta l'esempio che deve guidare gli altri praticanti; quando un sempai non si cura del proprio comportamento diventa un danno per tutta la scuola. Il dojo non e' semplice spazio ma anche immagine di un atteggiamento, i dojo della Via si differenziano in questo aspetto dai normali spazi sportivi: l'esercizio fisico puo' anche essere il medesimo ma e' la ricerca del giusto atteggiamento che consente di progredire. L'allievo entra nel dojo e deve lasciare alle spalle tutti i problemi della quotidianità, purificarsi la mente e concentrarsi sull'allenamento per superare i propri limiti e le proprie insicurezze, in un costante confronto con se stesso.

Il dojo e' come una piccola societa', con regole ben precise che devono essere rispettate. Quando gli allievi indossano il kimono diventano tutti uguali; la loro condizione sociale o professionale viene lasciata negli spogliatoi, per il maestro essi sono tutti sullo stesso piano. Si apprende con le tecniche una serie di norme, che vanno dalla cura della persona e del kimono, al fatto di non urlare, non sporcare,non portare orecchini od altri abbellimenti (per evitare di ferirsi o di ferire), al fatto di comportarsi educatamente sino all'acquisizione dell'etica dell'arte marziale che discende da quella arcaico-feudale dei samurai: il Bushido o Via del guerriero.

Il coraggio, la gentilezza, il reciproco aiuto, il rispetto di se stessi e degli altri sono dettami che entrano a far parte del bagaglio culturale dell'allievo.

Nel dojo non si usa la violenza: non per nulla le arti marziali enfatizzano la forza mentale e non quella fisica, condannata prima o poi ad affievolirsi.

Si entra e si esce dal dojo inchinandosi: un segno di rispetto verso l'arte del ringraziamento per tutto cio' che di valido essa ha offerto. Anticamente nel dojo veniva eseguito il rito del soji (pulizia): gli allievi, usando scope e strofinacci, pulivano l'ambiente, lasciandolo in ordine per i succesivi allenamenti. Tale gesto e' il simbolo della purificazione del corpo e della mente: i praticanti si preparano ad affrontare il mondo esterno con umilta', dote necessaria per apprendere e per insegnare l'arte marziale.



Le regole del Dojo



1- Entrando e uscendo dal dojo , inchinarsi in direzione della foto del maestro, o del centro della sala, se mancante, e dire “Osu” (pronunciato “Oss”), quindi girarsi in direzione degli altri studenti in palestra, inchinarsi e ripetere “Osu”.

2- Quando si entra in ritardo, e la lezione e' gia' cominciata, inginocchiarsi dando le spalle alla classe.Attendere con gli occhi chiusi in “Mokuso”.Quando l’insegnante vi rivolge la parola , rimanendo in seiza e inchinandosi, dite: “Shitesurei shimasu” (scusatemi per il ritardo). Alzarsi, girarsi verso il centro della palestra e dire “Osu”, quindi unirsi alla classe posizionandosi in fondo al gruppo.

3- Quando vi e' domandato di muovervi verso un preciso punto del dojo, muovetevi sempre il più velocemente possibile.

4- Non praticate mai combattimento senza che sia presente un istruttore.Quando praticate il combattimento contro una cintura nera, cercate di dare il meglio, mostrando rispetto per il suo grado.Se pensate di poter mettere maggior forza e impegno nel combattimento, fatelo, ma ricordate che il senpai ha ben chiaro nella sua testa il vostro grado più basso, e quindi non combatterà mai nel modo più duro.

5- Non lasciate mai il vostro posto senza il permesso dell’insegnante. Mai camminare in mezzo ad una coppia che si sta esercitando, o di fronte all’insegnante mentre tiene la lezione.

6- Rivolgetevi all’insegnante chiamandolo, a seconda dei casi: Senpai, Sensei o Shihan. Non chiamate mai l’insegnante direttamente con il suo nome.

7- Non sbadigliate, non parlate, non state appoggiati al muro o rimanete inattivi durante la lezione. Un vero budoka è sempre attento e ben educato. L’aver raggiunto un grado elevato non vi autorizza ad avere un comportamento rilassato nel dojo.Non perdete il vostro tempo, ne' fate in modo di farlo perdere agli altri, se non vi sentite pronti a dimostrare rispetto ai vostri compagni e all’insegnante. Questo include anche il lasciare la palestra prima che il corso sia finito.

8- Il vostro dogi deve essere pulito e lavato ogni volta.La cintura va messa all’aria, ma mai lavata, dal momento che contiene, simbolicamente, lo sforzo della vostra pratica.

9- Ascoltate attentamente gli insegnamenti del maestro.Ricordatevi che l’istruttore non vi chiedera' mai di fare cio' che lui non abbia fatto prima.Rispondete ad ogni lezione con “Osu”.

10- L’insegnante, chiunque esso sia, deve essere trattato con lo stesso rispetto che voi vi aspettereste dagli altri.Il Budo comincia e finisce con la cortesia. Se non potete trovare il modo di dimostrare rispetto ad una persona che vi dona il suo tempo insegnando, e' meglio che non apparteniate a questo dojo.

11- Per motivi di igiene e sicurezza, non indossate gioielli, collane o braccialetti durante l’allenamento. Siate sempre attenti ad avere le unghie delle mani e dei piedi pulite e corte, ad avere il corpo e i piedi puliti. E’ buona regola lavarsi i piedi prima di entrare in palestra.Durante l’allenamento si lavora spesso a stretto contatto con gli altri.Nessuno ama allenarsi con chi e' sporco. Ricordatevi inoltre che non e' bene allenarsi con lo stomaco pieno, evitate di mangiare a partire da un ora prima della lezione. Questa regola vale anche per il fumo.

12- Prima di incominciare la pratica di una tecnica, rivolgersi al compagno con un inchino e dire: “Onegaishimasu”, pronunciato “Onegaishimass”(per favore, pratichiamo insieme). A fine pratica, sempre inchinandosi, ripetere: “Domo arigato gozaimashita” (Grazie per quello che hai fatto).

lunedì 27 settembre 2010

IL BUSHIDO LAMA SI COMPLETA CON IL TAIJI QUAN

La salute al centro degli obiettivi.


Il Bushido Lama diretto dal M° Setaro Gennaro fucina del karate tarantino, oggi avvia una collaborazione nella sua storica sede, con L’Accademia Jonica Arti Marziali " AIKI TAO " diretta dal M° Laguardia Rocco. Una collaborazione basata prima di tutto su una profonda amicizia e stima ventennale e oggi ancor più nel promuovere il TAIJI QUAN .

TAIJI QUAN è un antica arte marziale di origine cinese, molto nota alla nostra società per saper ben coniugare autodifesa e salute. Adatta ad ogni genere di età, trova massima espressione nelle persone più adulte perché l’alternanza di movimenti lenti e sinuosi, trovano sfogo in altrettanti movimenti rapidi ed efficaci. Movimenti precisi e mirati a sentire il proprio corpo, l’identificarsi con la natura per poi completarsi in una significativa mobilità articolare.

Il M° Laguardia, già maestro di Aikido, spiega che è ormai risaputo che la postura risulta implicata in molte problematiche muscolo-scheletriche e organiche; errori posturali anche modesti, con il passare del tempo, sono in grado di causare prima disagi e poi patologie. Una postura errata può provocare contratture, dolori, mal di schiena, cefalee, e tanto più.
Il TAIJI QUAN contribuisce a rinnovare quotidianamente la salute del corpo, aiuta a conseguire una consapevolezza corporea, bilanciando connessioni scheletriche e muscolari oltre a plasmare posture e gesti da risultarne confortevoli.

Infatti rafforza il M° Setaro, molti dei suoi allievi di karate dediti alle competizioni, che svolgono attività secondo le più avanzate metodologie sulla biomeccanica, hanno trovato grande giovamento completandosi nella pratica del TAIJI QUAN.

Correggere e controllare la respirazione che spesso viene mal espressa a causa delle costanti tensioni del quotidiano, come molte compressioni muscolari e scheletriche, trovano agio invece in questa disciplina.

Oggi, i TAIJI QUAN è in procinto di essere sottoposto a rigorosi studi scientifici sulla salute in quanto hanno dimostrato un beneficio tangibile in alcune aree corporee al confronto della normale attività fisica per di più non controllata e seguita da istruttori qualificati.

Insomma, la frontiera sulla metodologia d’insegnamento e del benessere si allunga e anche il meno giovane, trova, una nuova collocazione, diventando sempre più parte attiva della nostra società.

martedì 31 agosto 2010

Corso di TAIJI QUAN e POSTURA




IL BUSHIDO
In collaborazione con

ACCADEMIA JONICA ARTI MARZIALI
Organizza Corso di

TAIJI QUAN e POSTURA

Rimodulazione posturale tramite il TAIJI QUAN

Ormai risaputo che la postura risulta implicata in molte problematiche muscolo-scheletriche e organiche; errori posturali quindi, anche modesti, con il passare del tempo sono in grado di causare prima disagi e poi patologie. Una postura errata può provocare contratture, dolori, bascule e torsioni delle spalle e del bacino, causare gonalgie, mal di schiena, scoliosi, dolori cervicali, lombari, cefalee, vertigini ecc…
Il TAIJI QUAN, arte cinese millenaria, contribuisce a rinnovare quotidianamente la salute del corpo, aiuta a conseguire una consapevolezza corporea, bilanciando connessioni scheletriche e muscolari e a plasmare posture e gesti da risultare confortevoli.
Svolge una straordinaria azione rigeneratrice del sistema nervoso, del sistema endocrino, del metabolismo e dell’equilibrio psicologico. Inoltre corregge, attraverso l’effetto massaggiatore della respirazione, molte compressioni muscolari e scheletriche, allinea la postura, migliora la stabilità e coordina la locomozione.

IL CORSO È FINALIZZATO A DARE NOZIONI SU COS’ È LA POSTURA, COME SI STUDIA E COME SI CORREGGE, OLTRE LA PRATICA DEL TAIJI QUAN PER RIDARE ALLINEAMENTO, ARMONIA E MOVIMENTO ALLA STRUTTURA, RIADATTANDO IL CORPO PER INIZIARE IL SUO PERCORSO DI AUTOGUARIGIONE.

lunedì 25 gennaio 2010

"Bushido sotto l'albero 2009" - Le immagini.

Come anticipato, ecco di seguito le immagini della manifestazione "Bushido sotto l'albero 2009" che è stata premiata, anche in questa edizione, da una buonissima partecipazione da parte del pubblico e degli atleti, piccoli e grandi.












NEWS

Riprendono le attività ed i corsi del centro sportivo
(consulta l'orario delle lezioni).

Sono state inoltre pubblicate importanti novità su:

Il Dojo

Le Regole del Dojo

TAIJI QUAN


Bushido Summer Campus 2010

Corso di TAIJI QUAN e Postura

ed una Lettera alle famiglie